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LA FARMACIA LOMBARDA COME “PRESIDIO DI ZONA”: UN NUOVO PARADIGMA NELL’ASSISTENZA SANITARIA DI PROSSIMITÀ

LA FARMACIA LOMBARDA COME "PRESIDIO DI ZONA": UN NUOVO PARADIGMA NELL'ASSISTENZA SANITARIA DI PROSSIMITÀ

L’approvazione della delibera di Giunta Regionale n° XII/848 rappresenta una tappa fondamentale nella trasformazione del modello farmaceutico lombardo, e potenzialmente nazionale. Questa normativa ridefinisce la farmacia non più solo come un punto di vendita di farmaci, ma come un “presidio di zona”, un centro integrato di servizi sanitari che estende il suo raggio d’azione ben oltre la dispensazione di farmaci.

UNIFORMITÀ E SPECIALIZZAZIONE: VERSO UN’ASSISTENZA SANITARIA DI PROSSIMITÀ

Il documento, elaborato con il contributo di vari stakeholder del settore sanitario lombardo, stabilisce linee guida omogenee per l’erogazione di servizi. Questo comporta una standardizzazione delle prestazioni, necessaria per evitare disuguaglianze nella qualità del servizio erogato a livello territoriale. Oltre a offrire servizi di analisi di primo e secondo livello, la nuova normativa permette anche l’attivazione di servizi di assistenza domiciliare per i pazienti più fragili.

Questa uniformità rappresenta un valore aggiunto, particolarmente in un momento storico in cui la frammentazione dell’offerta sanitaria rappresenta un serio problema. Ma c’è di più: la farmacia lombarda diventa un vero e proprio “presidio di zona” perché viene data la possibilità di offrire un ventaglio di servizi molto più ampio, che coinvolge vari professionisti sanitari, dalla figura dell’infermiere al fisioterapista.

LA FARMACIA COME NODO STRATEGICO NELLA RETE SANITARIA

La farmacia, nella sua nuova veste, può diventare un nodo strategico all’interno della rete sanitaria territoriale. La gestione centralizzata da parte dell’Amministrazione Sanitaria Territorialmente Competente (ATS) garantirà una coordinazione più efficace, mentre la possibilità di offrire servizi anche al di fuori dei locali della farmacia amplia le potenzialità di collaborazione con altre strutture sanitarie.

PROSPETTIVE E SFIDE

Nei locali interni ed esterni al presidio potranno operare non soltanto infermieri e fisioterapisti, ma tutti gli operatori e i professionisti sanitari, ad eccezione di medici, odontoiatri e veterinari.

Quanto alle analisi di prima istanza, in base alla normativa vigente, è attualmente possibile offrire agli assistiti: test per la glicemia, colesterolo e trigliceridi. Test per la misurazione in tempo reale di emoglobina, emoglobina glicata, creatinina, transaminasi, ematocrito. 

Test per la misurazione di componenti delle urine, quali acido ascorbico, chetoni, urobilinogeno e bilirubina, leucociti, nitriti, Ph, sangue, proteine ed esterasi leucocitaria.

Test ovulazione, test gravidanza e test per menopausa per la misurazione dell’ormone Fsh nelle urine; test colon–retto per la rilevazione di sangue occulto nelle feci.

Test urine per acido ascorbico, chetoni, urobilinogeno e bilirubina, leucociti, nitriti, ph, sangue, proteine, esterasi leucocitaria, ovulazione, gravidanza, menopausa per la misura dei livelli dell’ormone fsa nelle urine.

Tra i servizi di secondo livello, con il ricorso a dispositivi strumentali: misurazione con modalità non invasiva della pressione arteriosa; misurazione della capacità polmonare tramite autospirometria; misurazione non invasiva della saturazione di ossigeno.

Monitoraggio con modalità non invasive della pressione arteriosa e dell’attività cardiaca (holter, ECG) in collegamento con centri di cardiologia accreditati; utilizzo di dispositivi semiautomatici per la defibrillazione.

Per quanto attiene, infine, ai vaccini e a test diagnostici con prelievo di campione biologico nasale, salivare o orofaringeo, la delibera conferma le disposizioni dettate dai protocolli nazionali e dalle delibere regionali.

Tuttavia, questa trasformazione non è esente da sfide. La prima riguarda la necessità di una formazione specializzata per il personale farmaceutico, che dovrà essere in grado di erogare una serie di servizi che vanno oltre la loro formazione tradizionale. Una seconda sfida riguarda la gestione dei dati sanitari, un aspetto cruciale che richiederà l’adozione di protocolli di sicurezza rigorosi. 

La delibera rappresenta un passo significativo verso un modello di farmacia che risponde in maniera più efficace e completa ai bisogni della popolazione. Non si tratta solo di una riforma, ma di una vera e propria rivoluzione culturale che ridefinisce il concetto di farmacia e la sua funzione all’interno del sistema sanitario. Questo è un esempio lampante di come l’innovazione normativa possa essere un motore potente per migliorare l’accesso alle cure e la qualità dell’assistenza, concetti sempre più cruciali nella sanità del futuro.

Il nuovo modello di “farmacia dei servizi” lombarda rappresenta quindi non solo una svolta per la Regione Lombardia, ma potrebbe fungere da catalizzatore per ulteriori innovazioni a livello nazionale e internazionale nel settore farmaceutico e sanitario.

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